Rimuovere le barriere alla maternità

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In un quadro caratterizzato da bassa natalità, come quello attuale, indagare il difficile rapporto tra maternità e occupazione è il primo passo per invertire la rotta. I dati parlano di un’occupazione femminile ferma al 53,3%, a cui si somma la realtà di lavori precari, mal retribuiti, condizioni contrattuali dettate dalle necessità familiari (part-time involontario) e posizioni che raramente sono di vertice.

Valore D e Fuori Quota, in collaborazione con Bain & Company, presentano “Rimuovere le barriere alla Maternità. Il contributo delle aziende per promuovere la parità di genere e la genitorialità”, un white paper che parte da una analisi approfondita della situazione italiana e identifica 5 momenti chiave della vita lavorativa che necessitano interventi specifici per garantire pari opportunità a genitori e caregiver.

  1. Recruiting: in questa fase la donna rappresenta una madre potenziale e deve far fronte a processi di selezione non sempre equi in termini di genere. È essenziale che le aziende adottino misure per far sì che le candidature siano analizzate in maniera unbiased, soprattutto in settori a prevalenza maschile, come quelli delle discipline STEM.
  2. Ingresso in azienda: in questo momento si possono presentare situazioni che frenano le donne a perseguire con determinazione la loro crescita professionale. Ad esempio: una non equa rappresentanza di donne a tutti i livelli e funzioni aziendali, la scarsa visibilità delle carriere femminili, una limitata presenza di policy o politiche di welfare.
  3. Gravidanza e genitorialità: questa fase deve essere vista non come un momento di perdita e allontanamento delle risorse dal lavoro e dai loro obiettivi, ma come un periodo di crescita in cui entrambi i neogenitori sono sostenuti dall’azienda. Necessità espressa soprattutto dalle nuove generazioni di lavoratori e lavoratrici.
  4. Rientro e gestione dei carichi di cura: in questo momento si osserva il più alto rischio di abbandono dell’azienda, soprattutto da parte delle madri: dopo la nascita di un figlio il 16% delle donne esce dal mondo del lavoro.
  5. Avanzamento di carriera: in questa fase, con diversa intensità, i carichi di cura continuano a essere rilevanti durante tutto il percorso scolastico dei figli, fino a estendersi alla cura degli anziani o dei genitori e, spesso coincidendo, impattano inevitabilmente sull’avanzamento di carriera delle donne.

Il documento riflette dunque su quali possono essere gli acceleratori istituzionali utili a favorire l’occupazione femminile, anche attraverso politiche famigliari che sostengano i genitori e propone iniziative e best pratice, frutto dei tavoli di lavori interaziendali, che le imprese possono mettere in atto per favorire l’inclusione lavorativa delle madri e la piena realizzazione del potenziale professionale femminile per ridurre il gender gap.

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