Del nuovo libro di Paola Di Nicola, “La mia parola contro la sua”, sui pregiudizi di genere in tribunale, vi abbiamo già parlato qui.
L’idea da cui parte il libro l’ha spiegata molto bene l’autrice in occasione del suo intervento durante il Tempo delle Donne alla Triennale di Milano, di cui vi riportiamo una parte:
Sono una giudice che amministra la giustizia in vostro nome: in nome del popolo italiano. È un privilegio e un onore, ma mi preoccupa perché sento la responsabilità di dover dare risposte tempestive e corrette, come il mio ruolo mi imporrebbe, ben conoscendo la vischiosità del rischio che possano entrarvi stereotipi e pregiudizi. Unico rimedio vero ed efficace è la consapevolezza. Mi occupo da vent’anni di tanti reati, anche di quelli nei confronti delle donne. Di violenza. È l’unico tipo di reato nel quale il pregiudizio e lo stereotipo colpiscono le vittime e non gli imputati. Di fronte a qualsiasi fattispecie di reato troverete che sono gli imputati a rischiare di essere vittime dei pregiudizi. Nel processo attraverso le parole dei testimoni, delle vittime, degli imputati, ma anche attraverso le domande degli avvocati e di noi giudici può entrare lo stereotipo. E così rischia di entrare il pregiudizio prima del giudizio. Ciascuno racconta la realtà che vive e che sperimenta nel concreto passando attraverso il proprio modo di leggere i fatti. Il giudizio non lo esprime soltanto il giudice, la giudice. Il giudizio è frutto delle parole del popolo italiano, di coloro che entrano nelle aule. Noi giudici abbiamo molto a che fare con le parole. E le parole rappresentano una cultura, rappresentano un sistema, rappresentano una struttura sociale. Abbiamo bisogno di eliminare ciò che può inquinare il giudizio. A ciascuno di noi il compito di depurare i fatti dai pregiudizi, utilizzando parole corrette che corrispondono alla realtà e non a stereotipi inconsapevolmente acquisiti che rischiano di deformarla, per aiutare i giudici a emettere giudizi giusti.
“La mia parola contro la Sua” rivolge ai maschi appelli precisi per favorire la parità di genere e la lotta ai pregiudizi. Harper Collins li ha riassunti in una serie di card associate all’hashtag #CariUomini. Per sostenerli e sostenere tutte le donne, basta utilizzare lo stesso hashtag sui propri social.
Intanto, venerdì 19 ottobre, alle ore 18.30 alla Feltrinelli Duomo di Miano, Paola Di Nicola presenterà il libro con Tito Boeri, Cinzia Spanò, Barbara Stefanelli e Manuela Ulivi. Ci vediamo lì.