Le molestie sessuali nuovo fattore di rischio per Wall Street

Società finanziarie come JPMorgan Chase, Aflac, Kkr, Blackstone e Och-Ziff Capital hanno inserito riferimenti al movimento #MeToo nei loro ultimi report annuali, avvertendo gli investitori dei potenziali danni legati a casi di molestie sessuali.

È quanto segnala un articolo di Business Insider, in base a un esame condotto dalla data company Sentieo: sempre più società finanziarie quotate a Wall Street stanno inserendo diverse parole ed espressioni legate a #MeToo nei loro report a partire dall’anno scorso, nello specifico sulle sezioni che descrivono i rischi a cui sono esposte le rispettive società.

 

La parola “sexual” nel 2019 appare nella sezione sui rischi dei report di 9 società. Anche l’uso della parola “harassment” (molestie) è aumentato.  Società di venture capital e banche d’investimenti hanno anche fatto pressione perché sia inserita una “clausola Weinstein” nei contratti, per salvaguardare gli investimenti in aziende che si trovano poi al centro di scandali legati a molestie sessuali.

“La cosa più importante è che le aziende abbiano policy severe e procedure efficaci in relazione ai comportamenti di questo tipo, in modo da poter impedire che si verifichino” dice Greg Kramer, partner dello studio legale Haynes and Boone.

 

 

Che cosa si definisce esattamente come una «molestia sessuale»? Quanto costano alla vittima e all’azienda il silenzio e la rassegnazione? Come affrontare il tema in modo rispettoso e al tempo stesso efficace?

Per aiutare le aziende ad intraprendere un percorso di prevenzione,  Valore D e Parks – Liberi e Uguali hanno realizzato il documento “Le molestie sessuali nei luoghi di lavoro: consapevolezza e prevenzione”, che fornisce spunti pratici per la creazione di una policy per prevenire le molestie sessuali sul lavoro.

 

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