Chiara Tagliaferri: le parole creano mondi

Con Chiara Tagliaferri in occasione della nona edizione del Tempo delle Donne abbiamo parlato di come le parole siano atti identitari, ci definiscano e definiscano quello che vediamo e proviamo.

Abracadabra, una parola che da piccoli tutti abbiamo pronunciato migliaia di volte, sperando nella comparsa di conigli da un cilindro. Non succedeva mai niente. “Io non ho mai smesso di sperare che con qualche Abracadabra ben assestato potesse capitare qualcosa”. In aramaico “Avra Kadabra” significa “io creo ciò che dico”. Avevamo quindi ragione da piccoli a dire Abracadabra sperando che accadesse qualcosa, perché le parole sono effettivamente atti magici, che permettono di dare forma a ciò che ancora non esiste. Creiamo degli universi interi con le parole. Nella finzione letteraria ad esempio riusciamo a dire la verità.
Francesco Petrarca in una lettera a Boccaccio dice: “Non c’è niente di più leggero di una penna e non c’è niente di più bello delle parole. Uno scrive parole, e tra mille anni qualcuno continuerà a leggerle e ad amarle. Poiché tutti dobbiamo morire, bramo che la morte mi colga mentre sono intento a leggere o a scrivere”.

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