Per il secondo anno consecutivo l’indagine del Sole 24 Ore sulla Qualità della vita nel Paese si arricchisce di un focus sul benessere delle donne. Speranza di vita, divario retributivo, performance nello sport: a definire la classifica delle province italiane è la media dei punteggi riportati in 12 indicatori riguardanti il mondo femminile.
La Brianza conquista il podio con il minor gap occupazionale, seguita da altre province del Centro-Nord e da Cagliari, mentre il Mezzogiorno avanza sul fronte dell’istruzione.
Disparità di genere: gli indicatori che monitorano vita, lavoro, politica e sport
Il nuovo indice – pubblicato per la prima volta lo scorso anno insieme alla 32esima indagine del Sole 24 Ore sulla Qualità della vita – fornisce una panoramica delle disparità presenti nel Paese a partire dai risultati ottenuti dalle province italiane nei seguenti indicatori: speranza di vita alla nascita; tasso di occupazione delle donne e occupazione giovanile; gap occupazionale di genere; numero di laureate; gap retributivo tra uomini e donne; numero di imprese femminili; numero di amministratrici nelle imprese e nei Comuni; violenze sessuali; sport femminile; competenze numeriche.
L’indagine contribuisce al monitoraggio dei cambiamenti nel campo della parità di genere, obiettivo trasversale del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il PNRR prevede, infatti, misure specifiche a sostegno delle imprese femminili e della neo introdotta certificazione di genere e il potenziamento dei servizi che favoriscono la conciliazione vita-lavoro e la crescita dell’occupazione.
I risultati: minore gap occupazione al Nord, ma più laureate al Sud
L’edizione 2022 dell’indice premia l’impegno di Monza e Brianza, in cima alla classifica generale grazie soprattutto a un tessuto produttivo ricco di imprese, alla presenza di numerosi istituti scolastici e a una rete efficiente di servizi alla famiglia. Seguono Treviso e poi Cagliari, che abbandona il 15esimo posto dell’anno precedente e raggiunge la terza posizione per merito dei risultati riportati nello sport e nella speranza di vita.
Con riguardo all’istruzione, gli indicatori utilizzati quest’anno sono la percentuale di donne laureate e la competenza numerica misurata nei test Invalsi. Il Sud Italia continua a rimanere indietro per abilità matematiche ma svetta in classifica con il più elevato numero di laureate in Italia: la top ten, guidata da Benevento, Avellino e Caltanissetta, è infatti interamente composta da province del Mezzogiorno – segno di una presenza di competenze che, tuttavia, faticano a trovare sbocchi occupazionali.
Il confronto con l’edizione 2021: migliorano le speranze di vita e l’occupazione, diminuiscono le competenze matematiche
Rispetto all’edizione precedente, la qualità della vita delle donne risulta migliorata con riguardo a diverse voci: la speranza di vita è aumentata di due mesi, il tasso di occupazione giovanile è cresciuto di due punti percentuali e le quote rosa comunali, a seguito delle amministrative del 2021, sono passate dal 33,8% al 34,5%.
Arretrano di 0,4 punti base, invece, le competenze matematiche delle donne – dato, questo, che conferma, ancora una volta, la necessità di un maggiore impegno sul fronte STEM.
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