Nel 2018 il Gruppo IREN ha lanciato un progetto pilota di smart working, con l’obiettivo di sperimentare questa nuova modalità di lavoro in un contesto aziendale ancora molto legato a un modo di lavorare tradizionale. L’obiettivo del progetto Smart Working è principalmente quello di permettere ai dipendenti una più facile conciliazione tra vita privata e vita professionale, agevolando in modo particolare quelle persone che hanno in carico una responsabilità di cura verso genitori o figli, ottenendo anche un migliore bilanciamento di attività e ruoli all’interno della famiglia.
Gli effetti positivi del progetto
Il progetto pilota è durato 6 mesi e ha coinvolto circa 400 persone: i feedback raccolti durante la sperimentazione sono stati molto positivi, sia da parte delle persone coinvolte (il 95% delle persone dichiara di aver riscontrato miglioramenti nella propria vita personale) sia da parte dei responsabili, che hanno confermato che la produttività delle persone in smart working aumenta o rimane costante rispetto a quella riscontrata in ufficio.
A seguito del progetto pilota, l’azienda ha quindi deciso di estendere lo smart working ad altri dipendenti arrivando in pochi mesi a oltre 1200 persone coinvolte; inoltre, nel 2020 sono già previste altre 2 fasi di estensione, con l’obiettivo di raggiungere progressivamente tutte le persone che in azienda ricoprono ruoli compatibili con lo smart working.
Relativamente alle dotazioni tecnologiche, non sono emerse criticità e anche chi ha avuto qualche iniziale disguido tecnico ha generalmente trovato rapida assistenza; inoltre il 28% delle persone ammette di aver migliorato il proprio rapporto con la dotazione tecnologica, l’essere in smart working infatti ha dato la spinta a prendere confidenza con alcuni strumenti informatici (collegamenti da remoto alla rete aziendale, utilizzo di strumenti di collaborazione come Skype e community aziendali, etc.) migliorando la comunicazione e la collaborazione anche nelle giornate lavorative in ufficio.
Un altro beneficio importante è relativo a un aumento del senso di responsabilizzazione e autonomia da parte delle persone nello svolgimento delle proprie attività quotidiane e ad una maggiore flessibilità nell’approccio al lavoro, con un generale impatto positivo anche nelle giornate di lavoro in ufficio.
Un grande impatto ambientale
Ma non è tutto, con lo smart working si è ottenuta una riduzione di tempi e costi del tragitto casa lavoro. Ulteriori benefici riscontrati sono stati la riduzione dell’utilizzo dell’auto con conseguenti impatti positivi sull’ambiente. Durante il progetto pilota, sono state abbattute le emissioni di CO2 di quasi 1 tonnellata e risparmiati circa 500 litri di carburante al giorno.
Anche i responsabili di risorse in smart working hanno confermato che la produttività lavorativa è aumentata o rimasta costante, segno che questa modalità di lavoro impatta positivamente non solo la vita privata ma anche quella lavorativa.