L’Istat ha pubblicato le statistiche sul bilancio demografico nazionale relativo al 2017
Che l’Italia non sia più un paese per giovani, ne avevamo parlato anche qui. Il bilancio, ad ogni modo, approfondisce ulteriormente la questione dell’invecchiamento e ci fornisce tre informazioni principali. In primo luogo, la popolazione nel 2017 è diminuita di 105.472 unità rispetto al 2016. A calare sono stati soprattutto i residenti italiani, mentre sono aumentati gli stranieri. Secondariamente, questo calo è dovuto sia all’aumento dei decessi (34 mila in più rispetto all’anno precedente), sia al fatto che si è confermato il trend negativo di nascite (-15mila) iniziato nel 2008. La terza informazione ci spiega che la diminuzione delle nascite è legata alla progressiva riduzione delle «potenziali madri dovuta, da un lato, all’uscita dall’età riproduttiva delle generazioni molto numerose nate all’epoca del baby-boom, dall’altro, all’ingresso di contingenti meno numerosi di donne in età feconda».
La natalità in diminuzione riguarda soprattutto le italiane ma anche le straniere residenti sul territorio.
Insomma, eccezion fatta per l’apporto dell’immigrazione, il bilancio demografico generale del nostro Paese è in rosso. Di certo, la crisi economica e i cambiamenti culturali hanno inciso sulle scelte riproduttive di italiani e non. Ma se la situazione dovesse continuare a mantenersi tale, a fronte di un ulteriore aumento dei decessi, il Paese rischia di ritrovarsi con un deficit di popolazione ancora più ampio.