“Conciliare famiglia e lavoro è spesso un’impresa! Gli eurodeputati hanno approvato nuove regole per semplificare la vita delle famiglie.”
Così twittava il Parlamento europeo la scorsa settimana.
Di cosa si tratta? Visto che i tassi di occupazione continuano a mettere in evidenza che il lavoro di cura di figli e casa grava soprattutto su mamme e figlie (e infatti nel 2017 lavorava il 66,5% delle donne in Europa, cioè il 12% in meno degli uomini) e che queste sono quindi più portate dei loro compagni a scegliere ruoli part-time o a interrompere la carriera dopo la gravidanza, la Commissione per l’Occupazione ha deciso che è arrivato il momento di venire incontro alle esigenze delle famiglie e contrastare le disuguaglianze di genere nel mercato del lavoro.
In particolare, sarà vagliata l’introduzione di un congedo di paternità retribuito all’80% e «della durata di almeno 10 giorni destinato al padre o alla figura famigliare equivalente dopo la nascita di un figlio, un’adozione e nel caso di bambini nati morti e un diritto individuale a 4 mesi di congedo parentale non trasferibile da utilizzare prima che il figlio compia 10 anni» – si legge sul sito del Parlamento europeo. Dopodiché, verrà valutato il permesso retribuito per chi ha bisogno di assistere familiari a carico gravemente malati pari almeno al 78% dello stipendio lordo, oltre che diverse modalità per lavorare in condizioni più flessibili (come lo smart working da casa) per non costringere nessuno a scegliere tra lavoro e famiglia. Le modalità non sono state specificate ulteriormente per il momento.
A settembre 2018 avranno inizio i negoziati tra Consiglio, Parlamento e Commissione per approvare le proposte messe in campo e già ratificate dai deputati, che, dicono, potrebbero diventare realtà già dal 2019.