Il report “Global Talent Trends 2022” di Mercer ha raccolto le voci di più di 11 mila dirigenti, responsabili HR e dipendenti di 16 aree geografiche, tra cui l’Italia, che hanno raccontato le loro preoccupazione e le loro speranze per il futuro del mondo del lavoro.
Gli eventi degli ultimi due anni hanno lasciato un segno indelebile nel comportamento di investitori, dipendenti e consumatori. Il nuovo mondo del lavoro – più sfumato e personalizzato – richiede una ridefinizione delle priorità e nuove competenze in materia di ascolto, apprendimento e adattamento per identificare e accogliere le esigenze non ancora soddisfatte.
Le priorità degli HR a livello globale sono ben allineate con le preoccupazioni dei dirigenti. In cima alla lista c’è il miglioramento della pianificazione della forza lavoro per sviluppare al meglio le strategie di selezione e sviluppo dei talenti. Da notare anche che tre delle prime cinque priorità sono rappresentate da strategie di rewarding – si tratta di un’attenzione maggiore ai dipendenti rispetto agli anni precedenti.
In Italia le top 3 priorità sono: riprogettare i processi di lavoro per renderli più agili, migliorare la pianificazione delle forza lavoro e investire nell’upskilling e reskilling delle persone in azienda.
Il significativo divario tra domanda e offerta di competenze ha evidenziato il ruolo che le organizzazioni svolgono, non solo nel garantire la propria sostenibilità, ma anche nel salvaguardare la futura occupabilità dei propri dipendenti. La pandemia ha sottolineato l’importanza di una talent strategy basata sulle competenze e di una progettazione agile del lavoro. Più che mai le organizzazioni stanno instillando una mentalità di lifelong learning, democratizzando le opportunità di lavoro e consentendo ai lavoratori di varie provenienze e generazioni di costruire il loro percorso di carriera.