La ricerca “Impatto di diversità e inclusione di genere sul rischio delle imprese italiane” di Cerved Rating Agency analizza il profilo di rischio delle imprese italiane dal punto di vista della composizione degli organismi societari, con un focus specifico sugli aspetti di diversità e inclusione di genere.
Partendo da analisi descrittive su tutto l’universo di imprese italiane, lo studio prende in considerazione oltre 14.000 imprese non finanziarie con rating creditizio in essere, e valuta come le differenti combinazioni di percentuale di donne nel CDA e genere dell’amministratore delegato possano essere correlate al merito creditizio.
Emerge un divario significativo in termini di diversità di genere nei ruoli apicali aziendali nel tessuto economico nazionale. Le donne, infatti, pur rappresentando una quota paritaria rispetto agli uomini della forza lavoro, hanno una rappresentanza meno rilevante nei ruoli apicali aziendali. Inoltre, solo il 25% delle imprese italiane è amministrata da donne.
Prendendo in considerazione solo il perimetro di società capitali con un rating creditizio in essere emesso da Cerved Rating Agency pari a circa 15K di soggetti, si evidenzia come le imprese con maggior percentuale di donne nei consigli di amministrazione (oltre il 20%) risultano essere anche quelle meno rischiose dal punto di vista creditizio (con PD media pari a 5.6% vs il 6.5%) e, al col tempo, maggiormente caratterizzate da indicatori di sostenibilità più positivi rispetto alle imprese con guida prevalentemente maschile.
La differenziazione dei livelli di rischio è ancora più rilevante se connessa a dinamiche di diversità e inclusione a livello di CDA e CEO, motivo per cui il bilanciamento di genere tra questi due elementi porta a un minor rischio. Ciò denota come gli aspetti di D&I possano rappresentare una leva di vantaggio competitivo per le imprese italiane.