Il XXIV Rapporto annuale INPS analizza l’evoluzione del welfare italiano, evidenziando le sfide legate alla sostenibilità finanziaria e ai nuovi bisogni sociali.
Nel 2025 il tasso di occupazione ha raggiunto il 62,7%, con 24,2 milioni di occupati. Le retribuzioni medie annue variano da €9.000 a €40.000, con forti disparità, che penalizzano in primis donne, giovani e stranieri. Sul fronte produttivo, il Rapporto parla di una riconfigurazione del sistema imprenditoriale, sia in termini di dimensione d’impresa (cresce il numero delle imprese grandi e diminuisce quello delle piccole), che di settori economici (cala l’incidenza dell’industria e aumenta quella dei servizi), nonostante il 98% delle aziende abbia ancora meno di 50 dipendenti.
Per quanto riguarda il campo della genitorialità, l’INPS, nel 2024, ha versato l’Assegno unico universale a oltre 10 milioni di figli, il Bonus asilo nido per 521mila bambini, coprendo il 54% del costo delle rette e il Bonus mamme a 667 mila donne. I congedi parentali continuano invece, anche dopo il loro potenziamento, ad essere utilizzati soprattutto dalle madri; il 92% dei padri non ha usato quello possibile nei primi 12 anni di vita del bambino.
Secondo il Rapporto, il peggioramento retributivo per le donne viene accentuato con ogni nuova nascita. Questo fenomeno si accompagna a una significativa disparità nella probabilità di abbandono del mercato del lavoro in corrispondenza della nascita del primo figlio (20% di probabilità nel settore privato e 6% in quello pubblico).
Il sistema pensionistico mostra stabilità, con 16,3 milioni di pensionati. Crescono le pensioni di vecchiaia, mentre diminuiscono le anticipate. Forti disuguaglianze di genere si verificano anche nella pensione: nel 2024, in Italia, la pensione media degli uomini è stata superiore del 34% a quella delle donne, con un importo lordo medio di 2.143 euro contro i 1.595 per le donne.