La pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto importante sul mercato del lavoro e ha colpito in particolare le donne. L’ILO ha stimato che tra il 2019 e il 2020 il 4,2% dell’occupazione femminile nel mondo sia stato perso a causa della pandemia (ovvero 54 milioni di posti di lavoro) rispetto al 3% dell’occupazione maschile (ovvero 60 milioni di posti di lavoro).
Il Covid-19 ha provocato chiusure su larga scala a livello globale che hanno avuto un impatto negativo sul settore dei servizi: settori come l’assistenza sanitaria, i servizi amministrativi, l’istruzione, l’hospitality, la ristorazione e l’intrattenimento, così come il commercio all’ingrosso e al dettaglio e i servizi alla persona hanno sofferto di più. Sono questi i settori tipicamente ad alta occupazione femminile, pertanto la quota di donne, occupate in questo settore, impattate negativamente dalla pandemia è stata quasi il doppio di quella degli uomini. Di conseguenza le donne hanno subito una maggiore perdita di lavoro e di reddito.
Le donne hanno sopportato maggiormente il peso delle chiusure. Infatti oltre alla perdita di posti di lavoro, le donne hanno anche abbandonato la forza lavoro (l’insieme delle persone occupate e disoccupate) in misura maggiore rispetto agli uomini, potenzialmente anche a causa della difficoltà di trovare un lavoro durante le chiusure. In paesi come la Germania e l’Italia, i tassi di partecipazione della forza lavoro femminile sono ora 1,8 punti percentuali al di sotto dei livelli pre-pandemia.
Le riaperture stanno guidando la ripresa economica e del mercato del lavoro. Nella seconda metà del 2020, la ripresa dell’occupazione è stata più forte per le donne che per gli uomini nell’Eurozona nel suo complesso, compresa l’Italia. L’ILO prevede che anche se la crescita dell’occupazione femminile nel il 2021 supererà quella degli uomini, essa si rivelerà insufficiente a riportare l’occupazione femminile ai livelli pre-pandemia.
Le aziende hanno ampiamente abbracciato modalità di lavoro flessibili come il lavoro da remoto durante la pandemia, e ci si aspetta che questa modalità di lavoro continui anche dopo il COVID-19. Questa nuova possibilità può essere utile a mantenere più donne nella forza lavoro nel corso della loro vita.