Assogestioni, investimenti in parità di genere

Le donne sono in minoranza nel mercato del lavoro e nella maggioranza dei casi, a parità di mansioni e titolo di studio, percepiscono uno stipendio inferiore a quello dei colleghi uomini. Questo divario lo si riscontra in particolare nella fascia centrale d’età 35-44 anni, in cui per le donne si concentrano i problemi di conciliazione vita privata – lavoro. È un gap messo in luce da diverse fonti e affrontato oggi sul Corriere L’Economia da Patrizia Puliafito con i numeri emersi dall’indagine promossa da Assogestioni.

 

Il Comitato Diversity

Assogestioni ha recentemente istituito il Comitato Diversity, presieduto da Cinzia Tagliabue, amministratore delegato per l’Italia di Amundi, che ha deciso di intensificare gli sforzi per l’affermazione del valore della diversity nel risparmio gestito e come primo passo, ha scattato una fotografia dell’attuale situazione.

«Abbiamo analizzato le politiche adottate nella gestione del personale e la composizione degli organi di amministrazione – spiega Cinzia Tagliabue -. Si consolida la consapevolezza del valore aggiunto che le donne possono apportare quando sono ai vertici delle organizzazioni, ma c’è ancora molto da fare per arrivare a un vero cambiamento. Per una reale parità di genere occorre che le politiche nel processo di assunzione e nello sviluppo di carriera non siano di facciata, ma siano effettivamente rispettate. Nello sviluppo di carriera occorre arrivare a un sistema basato sulla meritocrazia, tenendo conto delle reali capacità, indipendentemente dal genere».

 

I numeri

All’indagine hanno partecipato 14 associate ad Assogestioni, che detengono una quota di mercato dell’85%. «La ricerca ha evidenziato che la quota di genere negli organi sociali si attesta sul 18%, ma praticamente tutte hanno almeno una donna nel board – commenta Galli, direttore generale di Assogestioni –  solo il 7% del top management risulta composto da donne, percentuale che sale al 30% nella seconda linea e raggiunge il 40% nei livelli più bassi del management. È inoltre emerso che il 29% delle sgr comprese nel campione ha adottato politiche di diversità.

Intanto, nei giorni scorsi, Assogestioni, intervenuta all’audizione presso la Commissione Finanze e Tesoro del Senato della Repubblica, ha confermato di essere a favore di prolungare le disposizioni della legge Golfo-Mosca per altri tre mandati. «Il comitato dei gestori – conclude Galli – si muove da sempre con grande convinzione rispetto ai criteri di diversità. Infatti, le liste di minoranza presentate dal comitato sono, già dal 2008, composte da oltre il 30% del genere meno rappresentato».

 

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