I consumatori privilegiano i brand inclusivi che valorizzano le diversità

L’inclusione e la valorizzazione delle diversità oggi è un imperativo per le aziende, che permette di muoversi meglio in un mercato globale e competitivo e dialogare con nuove categorie di consumatori: infatti il 74% degli italiani privilegia marchi che portano avanti azioni di valorizzazione della diversity, come riporta Daniele Biella su Vita. Se un’azienda è attenta alla diversità (di età, genere, disabilità, nazionalità ed etnia) non solo aumenta il valore della propria immagine ma anche i propri profitti.

 

Quasi 3 italiani su 4 preferiscono acquistare prodotti di aziende che attuano politiche di  D&I

“Da parte delle aziende c’è sempre più interesse a investire in D&I e a formare i propri dipendenti, manager compresi”, spiega Monia Dardi, Project Manager di Fondazione Adecco per le pari opportunità su Vita. “Una ricerca condotta da Focus Management in collaborazione con l’associazione Diversity ha messo in luce come il 51% dei consumatori scelga con convinzione brand inclusivi e un ulteriore 23% nel percorso di scelta preferisca brand che investono sulla D&I: complessivamente parliamo di 3 italiani su 4″, spiega il recente White paper sul tema di Fondazione Adecco per le Pari Opportunità.

“Confrontando due aziende simili tra loro, una che investe sulla D&I e l’altra che non lo fa, il gap tra la crescita dei ricavi delle due aziende può superare il 20% (era il 16,7% nel 2018) a favore dell’azienda più inclusiva, che può godere anche di una migliore reputazione aziendale“, continua il rapporto.

 

Fonte: White paper sul tema di Fondazione Adecco per le Pari Opportunità

 

Il ruolo delle aziende nella promozione della D&I

Il fermento è palese a livello italiano come internazionale, tanto che diversi brand anche molto noti prendono posizioni nette sia nelle loro comunicazioni che nei punti vendita stessi, per esempio per quanto riguarda la grande distribuzione (un esempio riportato è Carrefour, che da anni organizza anche una Giornata internazionale della diversità con attività di vario tipo sia nelle sedi amministrative e nei propri market).

“C’è sempre più interesse a fare formazione aziendale sul tema”, spiega Monia Dardi. “Un vero cambiamento si attua solo agendo contemporaneamente sull’inclusione e sulla valorizzazione della diversità nell’organizzazione”, specifica Dardi. D’altronde le aziende hanno spesso anticipato la società nello sviluppare i temi legati alla diversità. Le imprese sono infatti un microcosmo dinamico che riflette i cambiamenti in atto ed è chiamato a confrontarsi con essi e con la necessità di produrre valore.

Il risultato è un approccio organizzativo finalizzato a raggiungere i migliori risultati attraverso la creazione di un ambiente lavorativo inclusivo, dove le qualità e i bisogni distintivi delle persone vengono gestiti in modo diversificato, efficace ed equo attraverso l’affermarsi di nuove professionalità, come ad esempio il diversity manager.

 

 

Per scaricare il White Paper di Fondazione Adecco per le Pari Opportunità 

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