Donne con gli occhi al cielo, anzi, su Marte

Sette ingegnere di 35 anni d’età media hanno ricoperto un ruolo cruciale nell’atterraggio della sonda InSight sul suolo di Marte, avvenuto un mese fa. «Il 40% del team di entrata, discesa e atterraggio era composto da donne, la più alta percentuale della storia», racconta Carlie Zumwalt, 32enne ricercatrice del Langley Research Center della Nasa.

 

«Ho sognato Marte fin da bambina»: sogno realizzato, dunque, per Carlie Zumwalt, ingegnere che fa parte di un team femminile che ha guidato InSight verso la superficie del pianeta rosso.  Il segreto di questo successo, secondo lei, sta nel duro lavoro e nel rigore. «Negli ultimi sei anni abbiamo speso una parte consistente delle nostre energie su qualcosa durato appena sei minuti e mezzo».

 

Donne NASA che hanno inviato la sonda Insight su Marte
Qual è stato il tuo compito? «La mia squadra si occupa di sviluppare i modelli che prevedono dove si poggerà la sonda. L’area prevista entro cui aspettavamo l’atterraggio di Insight era un’ellisse di cento chilometri».

 

Che cosa hai provato quando InSight si è poggiato sul suolo di Marte? «Solo quando la prima foto è stata proiettata sullo schermo ho capito che ce l’avevamo fatta davvero: eravamo su Marte. Questo era esattamente ciò che sognavo nella vita fin da quando avevo sei anni e vedendo quell’immagine ho pensato: ogni sacrificio fatto, è valso la pena».

La parte migliore di questa esperienza, dice Carlie, è stata lavorare con donne straordinarie, purtroppo non capita molto spesso in un ambiente ancora dominato da uomini. Questa volta, invece, ci sono state riunioni in cui le donne erano la maggioranza. Il trend sta cambiando? «Sì, e sta cambiando anche l’atteggiamento nei nostri confronti: nessuno mi ha mai fatto sentire fuori posto».

 

Il lavoro di Carlie e del suo team ora prosegue per permettere alla sonda di seguire la giusta rotta usando le stelle, rivelare la composizione del sottosuolo e scoprire se ci sono attività vulcaniche o terremoti e trovare indizi sulla formazione dei pianeti rocciosi del Sistema solare, insomma per scrivere la storia dell’esplorazione spaziale.
 

Ingegnere Nasa

 
 

Articoli correlati