Istat: il gender pay gap persiste nel privato

Il gender pay gap, il differenziale retributivo di genere, è una realtà che resiste al tempo, riducendosi molto più lentamente di tutti gli altri divari tra uomini e donne, in occupazione, istruzione e rappresentanza nelle istituzioni, ad esempio.
Gli ultimi dati Istat sulle retribuzioni in Italia, relativi al triennio 2014-2016, ci danno un’importante fotografia della disparità economica tra uomini e donne.
Per le donne, le retribuzioni orarie sono maggiormente distribuite verso i livelli più bassi: nel 2016 ha percepito una retribuzione oraria superiore a 15 euro il 17,8% delle donne contro il 26,2% degli uomini, mentre uno stipendio orario inferiore a 8 euro è stato percepito dall’11,5% delle donne e dall’8,9% degli uomini.

 

Inoltre, la forbice del divario salariale tra i generi di allarga se si considerano solo i rapporti di lavoro con le paghe decisamente più alte o più basse del valore medio, rispettivamente 15 euro e 8 euro circa nei tre anni. La quota di lavoratrici con retribuzione oraria elevata è pari al 17,8% del totale femminile, contro il 26,2% di quello maschile nel 2016. Osservando invece la quota di rapporti con retribuzione oraria inferiore, le composizioni percentuali tra uomini e donne sono più equilibrate: l’11,5% delle posizioni occupate da donne e l’8,9% di quelle occupate da uomini.

 

Istat pay gap retribuzione femminile 2016
Come si evince dal grafico, la percentuale di lavori con retribuzioni elevate si mantiene stabile nei tre anni, mentre quella con retribuzioni basse è più alta nel 2014 sia per gli uomini che per le donne. A livello territoriale, nel Nord-ovest la percentuale di rapporti lavorativi con retribuzioni alte è a favore degli uomini in misura molto evidente (33,4% delle posizioni lavorative maschili e 23,1% di quelle femminili nel 2016); nel Sud invece, l’incidenza dei rapporti a bassa retribuzione è molto più alta per le donne (14,7% per gli uomini e 20,1% per le donne).
Valore D da dieci anni cerca di sensibilizzare sul tema del gender pay gap, che è ancora pari al 17,9%, anche quando donne e uomini ricoprono lo stesso ruolo e per lo stesso numero di ore. Promuovere l’equità di genere come fattore di innovazione e di crescita per le aziende è uno dei nostri obiettivi più importanti. Per questo abbiamo stilato il Manifesto per l’occupazione femminile e portiamo avanti la campagna #NoPayGap contro il divario salariale ingiustificato tra uomo e donna.

 

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