La percezione delle diversità etnico-culturali da parte degli italiani

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L’indagine “La percezione delle diversità etnico-culturali da parte degli italiani“, realizzata dall’Osservatorio D, è il risultato della collaborazione tra Valore D e SWG per comprendere quali sono le percezioni sulle comunità straniere in Italia, quali sono i luoghi di incontro delle culture e quali sono i canali della discriminazione nel nostro Paese.

La wave riporta che circa il 50% del campione pensa che la lingua sia un elemento determinante per attribuire a qualcuno un’identità straniera. Seguono l’essere nati/e all’estero (44%), il colore della pelle (13%), la religione (9%).

Dallo studio emerge anche la percezione rispetto alla “presenza” di alcune comunità sul territorio; le comunità percepite come più presenti sono quella rumena, cinese e marocchina. Ad ogni modo, nella quotidianità di una persona su quattro sono scarse le occasioni di incontro multietnico; solo il 38% dichiara di incontrare o frequentare spesso persone che hanno origini etniche e culturali diverse dalle proprie. Gli incontri sono soprattutto “casuali” e in luoghi di passaggio, ma per più di 1 su 3 avvengono sul posto di lavoro, soprattutto se si parla di giovani e persone residenti nel nord Italia e/o nei piccoli centri.

L’indagine indaga anche il fenomeno della discriminazione per razzismo. Social network, strada e mezzi pubblici sono gli ambienti in cui avvengono più frequentemente episodi di discriminazione per razzismo. Il 70% del campione (85% se si considerano solo i 18-34enni) dichiara di aver fatto esperienza (diretta o indiretta) di episodi discriminatori o razzisti.

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