“Le equilibriste: la maternità in Italia 2025” è il report annuale di Save the Children che ogni anno traccia un bilancio sulle sfide e gli infiniti equilibrismi che le donne in Italia devono affrontare quando scelgono di diventare mamme, oltre ai dati sulla maternità.
Dal report emerge un nuovo record negativo delle nascita (-2,6% rispetto all’anno precedente) e un aumento dell’età media al parto (32,6 anni). Tra i dati più significativi sulla maternità nel 2025 troviamo anche che più di una donna su quattro è a rischio di lavoro a basso reddito; su 146 Paesi nel mondo, l’Italia occupa il 96° posto per partecipazione femminile al mondo del lavoro e il 95° posto per quanto riguarda il gender gap retributivo.
Per le donne avere figli continua a influenzare la loro situazione lavorativa: le madri lavorano meno delle non madri e il 20%delle donne smette di lavorare dopo esserlo diventata. I dati sulle dimissioni volontarie dei genitori con figli 0-3 anni, indicano, infatti, una netta disparità di genere nel mondo del lavoro, in quanto sono principalmente le madri a dimettersi, al primo figlio ed entro il suo primo anno di vita. Tra le motivazioni più frequenti rientra la difficoltà di conciliazione della vita familiare con quella lavorativa per ragioni legate ai servizi, all’organizzazione del lavoro o a scelte del datore di lavoro.
In questa edizione emerge anche come, in Italia, dopo la nascita di un figlio, la child penalty iniziale sia pari al 33%, ma con una riduzione dei costi a carico delle famiglie per i servizi per l’infanzia, questa potrebbe ridursi, nel migliore dei casi, fino al 19,5-16,8%. Una maggiore estensione dei servizi di cura favorirebbe anche una maggiore partecipazione al mercato del lavoro delle mamme.