Rapporto Plus 2022 – Comprendere la complessità del lavoro

AUTORE

Il Rapporto Plus 2022  “Comprendere la complessità del lavoro”  presentato alla vigilia della Giornata internazionale della donna 2023, raccoglie i risultati dell’indagine Inapp-Plus condotta su un campione di 46.000 individui dai 18 ai 74 anni.

Il volume è organizzato in undici capitoli che contengono alcuni approfondimenti sui temi che negli ultimi anni hanno registrato un incremento di rilevanza nel dibattito politico-economico.

Nel secondo capitolo si dà conto della forma che ha assunto lo svolgimento dell’attività lavorativa sia rispetto ai tempi di lavoro, sia in riferimento alle modalità di erogazione delle prestazioni, con particolare attenzione al lavoro agile. Sono 7,2 milioni gli occupati che hanno dichiarato di aver lavorato almeno un giorno da remoto nel mese precedente l’intervista. Cioè il 32,5% degli occupati, con un incremento di circa 20 punti rispetto a quanti lavoravano da remoto prima della pandemia. Quasi il 60% di chi svolge un’attività lavorativa da casa esprime un giudizio positivo sull’esperienza maturata.

Il gap di genere nel mercato del lavoro e nell’attività di cura sono i temi al centro del quinto capitolo. Dopo la nascita di un figlio quasi 1 donna su 5 (18%) tra i 18 e i 49 anni non lavora più, solo il 43,6% permane nell’occupazione. La quota di quante non lavoravano né prima, né dopo la maternità è del 31,8%. La poca disponibilità e accessibilità, anche economica, dei servizi per la prima infanzia, è confermata dalla percentuale di genitori occupati che dichiara di non aver mandato i propri figli in età compresa tra 0 e 36 mesi all’asilo nido (56%).

Nel settimo capitolo si delinea una lettura di confronto intergenerazionale in termini di caratteristiche o di permanenza nel mercato del lavoro. L’Italia è da anni il Paese più anziano d’Europa, in termini di proporzioni, i lavoratori ultracinquantenni sono oltre tre volte (3,2) i lavoratori appartenenti alla coorte più giovane (18-29 anni). Questo fenomeno ha avuto dirette ricadute nel mercato del lavoro.

Articoli correlati