InspirinGirls, il progetto che porta nelle scuole medie storie di donne lavoratrici raccontate in prima persona per incoraggiare le ragazze a seguire le proprie aspirazioni, libere da stereotipi di genere, compare anche su IoDonna.
Il settimanale riporta i dati della ricerca Ipsos “Cosa farò da grande” promossa da Valore D, secondo cui l’80% delle ragazze ritiene che saranno loro a occuparsi di più della famiglia, mentre il 56% pensa che i maschi faranno più carriera. Il 73% dei genitori è d’accordo con queste affermazioni.
Progetti come InspirinGirls diventano allora fondamentali, racconta la Presidente di Valore D Sandra Mori, non solo solo perché al termine delle scuole medie i ragazzi decidono come proseguire gli studi, ma anche perché «Nei tredicenni, gli stereotipi di genere sono radicati, eppure non se ne rendono conto». Tant’è che, mentre i ragazzini sognano di seguire le orme dei papà in qualità di ingegneri, medici o informatici, le loro compagne vogliono diventare insegnanti o veterinarie, proprio come le mamme.
Con InspirinGirls, invece, la ragazza alta e bionda non è più lo stereotipo della stilista o dell’insegnante, ma una campionessa, o meglio la campionessa europea di rally femminile, è la macchinista, è l’ingegnere biomedico, è la flanker rugby: role model impegnate con passione e successo nei più diversi ruoli professionali che oltrepassano le suddivisioni di genere.
Il progetto, che esiste a livello internazionale, è stato sviluppato in Italia da Valore D in collaborazione con Eni e Intesa Sanpaolo, e con il sostegno del Corriere della Sera.
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