Fra gli esperti di tecnologie solo 1 su 6 è donna, e una volta nel settore guadagnano in media il 20% in meno rispetto a un uomo. È la fotografia scattata nel 2019 da un rapporto dell’Unione europea “Women in digital” in cui l’Italia è agli ultimi posti che racconta quanto il gender gap nel mondo digitale sia ancora più forte che in altri settori. Ma come si combatte?
Un modo sicuramente efficace è supportare e dare visibilità alle role model. Come Cristina Pozzi, esperta di scenari futuri in relazione alle tecnologie emergenti della quarta rivoluzione industriale (intelligenza artificiale, robotica, biotecnologie, stampa 3D, blockchain), che si pone come obiettivo di “educare al futuro” rendendo questi temi complessi accessibili al più vasto pubblico possibile. La sua avvincente carriera è stata raccontata in questi giorni dal Corriere della Sera.
Oggi è un’imprenditrice sociale alla conquista un riconoscimento internazionale dopo l’altro nel suo settore: è stata scelta come “Young Global Leader” dal prestigioso World Economic Forum di Ginevra, unica italiana che negli ultimi cinque anni può vantare questo titolo, basato su migliaia di segnalazioni da 70 Paesi e conferito in passato a personaggi del calibro di Jack Ma e Mark Zuckerberg. Poco tempo prima era stata selezionata anche dall’organizzazione no profit Friends of Europe, con sede a Bruxelles, come “European Young Leader” per il 2020, insieme ad altre 40 giovani personalità del continente che si sono distinte in vari campi, dalla politica alla scienza. «A volte capita che dei giovani talenti italiani, si accorgano prima all’estero che da noi», scherza Cristina.

Grazie al riconoscimento internazionale del World Economic Forum, nei prossimi cinque anni parteciperà ad eventi internazionali riservati agli Young leader presso le università di Stanford, Harvard e Princeton. «Farò persino una esperienza immersiva in Groenlandia destinata allo studio dei cambiamenti climatici».
L’obiettivo dell’associazione svizzera è infatti dare alle personalità emergenti tutti gli strumenti per massimizzare le loro potenzialità e l’impatto positivo che sono in grado di generare, sia nel presente che nel futuro. Capi di Stato e CEO di società Fortune 500, Premi Nobel e vincitori di Academy Awards, ambasciatori delle Nazioni Unite e imprenditori sociali: gli Young Global Leaders stanno trasformando il modo in cui si definisce la leadership e generano un impatto positivo sulla società globale.