Per permettere alle donne di superare le difficoltà di acquisire il ruolo di manager, definito come il “broken rung” (“gradino rotto”) della scalata verso il vertice aziendale, il Rapporto McKinsey Women in the Workplace 2019 (di cui vi abbiamo parlato qui) sottolinea l’importanza della cultura aziendale. Tutti i dipendenti devono sentirsi rispettati e avere pari opportunità di crescere e progredire. E vogliono che il sistema sia equo. Gli sforzi per assumere e promuovere una forza lavoro più diversificata porterà naturalmente a una cultura più inclusiva. E quando la cultura di un’azienda è percepita come giusta e inclusiva, le donne e i gruppi sottorappresentati sono più soddisfatti e hanno maggiori probabilità di prosperare.
In questo articolo condividiamo i punti salienti della seconda parte del Rapporto McKinsey Women in the Workplace 2019, che approfondisce l’esperienza dei dipendenti. La ricerca ha esaminato una serie di fattori che influenzano la soddisfazione e la fidelizzazione dei dipendenti – tra cui la responsabilità della leadership e il supporto dei manager. Pari opportunità per tutti e correttezza nelle scelte realizzate, la percezione di vivere in un ambiente di lavoro sicuro, equo e rispettoso si distinguono come i più forti indicatori.
Pari opportunità e correttezza negli ambienti di lavoro
Quando i dipendenti percepiscono la presenza di pari opportunità di crescita e ritengono che il sistema sia corretto ed equo, sono più soddisfatti della propria carriera, pianificano una permanenza più lunga in azienda e sono più propensi a raccomandarla come un buon luogo in cui lavorare.
I risultati della ricerca McKinsey indicano che i dipendenti ritengono di avere opportunità di crescita, ma che il sistema non sia così corretto per tutti. In particolare, le donne sono meno ottimiste degli uomini sulle opportunità di crescita: 1 su 4 crede che il proprio genere giochi un ruolo fondamentale nel mancato aumento di stipendio, nelle promozioni o nelle opportunità di avanzare, e poco più di 1 su 4 ritiene che la situazione non migliorerà.
Il ruolo dei manager nella creazione di un ambiente sicuro e rispettoso
Nell’ultimo anno, 33% delle donne e 11% degli uomini dicono di aver visto o sentito di situazioni di discriminazione verso le donne. Eppure il 73% delle donne riporta di aver vissuto una forma di microaggressione.
Questo dimostra che c’è qualche discrepanza: la maggior parte dei dipendenti non è in grado di riconoscere realmente le situazioni di discriminazione, e anche quando le riconoscono non fanno nulla per aiutare o supportate la persona discriminata. Solamente circa un terzo dei dipendenti che hanno visto situazioni di discriminazione nell’ultimo anno hanno reagito personalmente, mentre circa un quarto dichiara che a reagire sia stato qualcun altro.
Non dobbiamo dimenticare però che i manager svolgono un ruolo centrale nel plasmare le esperienze lavorative quotidiane dei dipendenti. Quando i manager sfidano regolarmente un linguaggio o un comportamento di genere, i dipendenti comprendono che la loro azienda valorizza le differenze delle persone e affronta rapidamente il comportamento irrispettoso nei confronti delle donne. Ma McKinsey riporta che solo un terzo dei dipendenti afferma che i manager lo facciano spesso – e le donne hanno molte meno probabilità degli uomini di pensare che questo sia vero.
A confronto con i dipendenti sugli altri livelli dell’organizzazione, i senior leader hanno o possono esercitare un maggiore impatto rispetto alla percezione di comportamenti discriminatori. Circa un quarto dei dipendenti entry-level dichiarano che i senior leader effettivamente sono degli importanti cardini per ciò che riguarda l’esempio e la vigilanza intorno ai comportamenti etici e corretti, confronto al 53% degli uomini senior-level e il 46% delle donne senior-level.
Per leggere la news sulla prima parte della ricerca McKinsey “Dal soffitto di cristallo al gradino rotto: gli ostacoli alla carriera femminile” clicca qui
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