Nessun Paese al mondo sta «facendo abbastanza per eliminare la disparità di genere» entro il 2030. Lo rivela il primo indice che misura il progresso ottenuto rispetto a una serie di standard stabiliti a livello internazionale. Nemmeno i Paesi nordici, che si situano nella fascia più alta della classifica globale, soddisferanno, continuando di questo passo, i criteri stabiliti dai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che 193 Paesi si sono prefissati nel 2015.
La classifica dell’eguaglianza di genere
L’indice, lanciato il 3 giugno, si chiama SDG Gender Index, ed è stato sviluppato da Equal Measures 2030, organizzazione che monitora gli obiettivi di parità di genere nel mondo. L’Sdg Gender Index ha rilevato come nei 129 paesi oggetto della ricerca (in cui vivono il 95% di tutte le donne del mondo), nessuno abbia già raggiunto né presumibilmente riuscirà a farlo, la promessa di eliminare la disparità di genere presente all’interno dell’Agenda 2030.
Le aree dove i governi sembrano aver le maggiori difficoltà sono la rappresentazione femminile in parlamento, il divario salariale tra uomini e donne e la violenza di genere. «Nessun Paese sta intraprendendo azioni sufficientemente ambiziose, neanche tra quelli meglio classificati. E non vedo come questi problemi potrebbero risolversi naturalmente», ha affermato Alison Holder, direttrice di Equal Measures 2030. Melinda Gates, che dirige con il marito la Bill and Melinda Gates Foundation ha affermato che l’indice «dovrebbe funzionare come un campanello d’allarme».
Quella dell’indice infatti è una voce particolarmente autorevole perché si tratta del lavoro più ampio mai realizzato sul tema. I ricercatori hanno preso in considerazione ben 51 indicatori diversi per analizzare i 14 obiettivi dell’Agenda riconducibili in qualsiasi modo al gender gap. Al vertice della classifica c’è la Danimarca con 89,3 punti mentre l‘Italia è al diciannovesimo posto con 81,8.
Le disparità in Italia
L’area tematica più critica per l’Italia è stata individuata nella scarsa presenza delle donne nel settore dell’industria, delle infrastrutture e dell’innovazione. L’Italia però non sfugge anche a quei fattori purtroppo costanti che riguardano tutti i Paesi analizzati: l’insufficiente presenza di donne in parlamento e nelle istituzioni, la disparità salariale e le violenze nei loro confronti.
Per consultare l’Index nel dettaglio