Continua il calo delle nascite in atto dal 2008: per il terzo anno consecutivo, i nati sono meno di mezzo milione (458.151), oltre 15 mila in meno rispetto al 2016. Non si arresta quindi la diminuzione della fecondità delle donne in Italia: lo rivela l’Istat con il report “Natalità e fecondità della popolazione residente” presentato stamattina a Roma. Il calo della natalità innescato dalla crisi del 2008 ha quindi assunto caratteristiche strutturali, sottolinea l’Istat.
La sfida demografica: ci sono meno donne in età fertile e fanno meno figli
Un primo fattore che spiega questa tendenza, secondo il report, si può ritrovare nella diminuzione della popolazione femminile tra 15 e 49 anni (circa 900 mila donne in meno) osservata tra il 2008 e il 2017. Questa riduzione è in parte dovuta alle significative modificazioni della popolazione femminile in età feconda: da un lato, le baby-boomers, ossia le donne nate tra la seconda metà degli anni Sessanta e la prima metà dei Settanta, stanno uscendo dalla fase riproduttiva, dall’altro le giovani generazioni in età fertile sono meno numerose. Ciò spiega la differenza delle nascite che si è verificata nello stesso periodo.
La restante quota dipende invece dai livelli di fecondità, sempre più bassi. Il numero medio di figli per donna scende a 1,32 (1,46 nel 2010), in particolare le donne italiane hanno in media 1,24 figli mentre le cittadine straniere 1,98. Cresce invece l’età in cui mediamente si ha il primo figlio, attestandosi ad oggi poco sopra i 31 anni.
Il calo dei nati è particolarmente accentuato per le coppie di genitori entrambi italiani, che scendono a 358.940 nel 2017 (oltre 121 mila in meno rispetto al 2008) e, per la prima volta dal 2008, diminuiscono anche i nati da genitori entrambi stranieri: sotto i 70 mila nel 2016, calano ulteriormente nel 2017.
La contrazione in generale interessa soprattutto i primi figli (214.267 nel 2017), diminuiti del 25% rispetto al 2008 e continuano a calare anche i nati da coppie coniugate.
In ultimo, dal rapporto Istat possiamo osservare contemporaneamente uno spiccato aumento delle donne senza figli: nella generazione del 1950 è stata dell’11,1%, nella generazione del 1960 del 13% e in quella del 1977 si stima che raggiungerà (a fine del ciclo di vita riproduttiva) il 22,0%.
Per leggere il report Istat completo “Natalità e fecondità della popolazione residente“