Quando le donne sono in posizione di leadership, e fanno squadra, a beneficiarne è la crescita professionale di tutte le donne in azienda. Ma a due condizioni: che queste già beneficino di una retribuzione medio-alta e che l’amministratore delegato sia donna. Queste le coclusioni dello studio Do Female Executives Make a Difference? The Impact of Female Leadership on Gender Gaps and Firm Performance condotto dagli economisti Luca Flabbi, Mario Macis, Andrea Moro, e Fabiano Schivardi e pubblicato dal National Bureau of Economic Research. Un’indagine sulle relazioni tra la leadership femminile, la distribuzione salariale e la performance aziendale. Performance aziendale che, a differenza di precedenti studi, misuriamo in termini di produttività.
Come cambia un’azienda in termini di gestione del personale, quando subentra un amministratore delegato donna?
Lo studio – considerando dati aziendali di una serie temporale lunga 20 anni – rivela che la leadership femminile porta a un aumento degli stipendi massimi delle lavoratrici donne (e a una diminuzione di quelli minimi), mentre ha l’effetto opposto sugli stipendi degli uomini. In particolare, le donne con stipendi elevati guadagnano in media, dal 7,8% al 16,4% in più se lavorano per un CEO donna. Quindi la leadership femminile riduce le differenze di genere nella parte alta della distribuzione salariale, le aumenta leggermente nella parte bassa, praticamente senza effetti sulla media visto che nel complesso le donne con salari alti sono – ad oggi – meno numerose di quelle con salari più bassi.
L’impatto sul divario retributivo e sulla produttività
La forza del pregiudizio tende a rallentare le carriere femminili, invece la migliore capacità delle donne CEO di comprendere le capacità delle lavoratrici donne, e la migliore attitudine a sfruttarne le potenzialità recano beneficio alla performance aziendale. Questo beneficio è tanto più importante quanto maggiore è la proporzione di donne in azienda. In particolare, le stime implicano che la produttività di un’impresa aumenta con un CEO donna quando almeno il 20% della forza lavoro è femminile. L’incremento è superiore al 14% per le imprese con una forza lavoro che è per almeno il 20% rappresentata da donne, mentre considerando tutte le aziende – anche quelle con un numero minore di donne tra i dipendenti – l’incremento sarebbe comunque del 6,7%.
Dal punto di vista della produttività, mostra lo studio, per una percentuale di lavoratrici pari almeno al 20% del totale degli impiegati, un amministratore delegato donna potrebbe condurre a un volume di vendite per lavoratore maggiore del 3,7% rispetto a quello che si osserverebbe se alla guida dell’impresa vi fosse un uomo.