Lo sport alimenta l’autostima femminile

«Spesso le donne che arrivano in posizioni di leadership hanno alle spalle una carriera sportiva di alto livello» spiega spiega Adrian Farina, Head of Marketing Visa Europe in un articolo del Sole 24 Ore. «Diversi studi – spiega – dimostrano che nell’80% dei casi le donne che arrivano in posizioni di leadership nel mondo del lavoro hanno avuto alle spalle una carriera sportiva di alto livello. Significa che esiste una correlazione tra i due aspetti e quindi lo sport è in grado di ridurre il gap della presenza femminile nelle posizioni apicali nella politica, nelle aziende e nei media».

 

Sponsorizzare dell’ascesa del calcio femminile

Visa ha una mission ben chiara: sponsor Fifa e Uefa e primo sponsor dedicato esclusivamente al calcio femminile e infine da quest’anno accanto alla nazionale femminile statunitense. «Ci siamo resi conto – continua Farina – che il calcio delle donne è vittima di un circolo vizioso. C’è il luogo comune che non sia interessante, quindi non ha visibilità, le giovani che si avvicinano non riconoscono role model a cui ispirarsi, le calciatrici non hanno notorietà e di conseguenza le loro carriere non sono economicamente convenienti. Il nostro ruolo è quello di rompere questi pregiudizi per dare al calcio femminile e alle sue protagoniste la visibilità che meritano».

Le calciatrici devono avere le medesime opportunità, solo così possono diventare fonte di ispirazione sia per le giovani che si avvicinano a questo sport sia per un pubblico più vasto. Nella maggior parte dei casi si tratta di atlete che hanno fatto una scelta di pura passione. Molte di loro hanno lavorato nei settori più svariati o hanno intrapreso carriere universitarie per garantirsi un futuro.

 

Il successo rivelato dall’audience

Il bilancio del Mondiale femminile di Francia 2019 è positivo. «Avevamo delle aspettative alte – conclude Farina -, ma siamo andati ben oltre; nel paese ospitante parlavano di una media di 5 milioni di telespettatori per le gare della nazionale di casa e invece hanno fatto il doppio. L’impegno della Rai in Italia era inaspettato soltanto due mesi prima dell’inizio del Mondiale e ha ottenuto numeri importanti in termini di share. Tutti gli indicatori dimostrano la qualità del gioco e del fair play, performance migliori degli uomini soltanto un anno fa in Russia. Il prossimo passo sarà consolidare tutto questo» conclude.

 

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