La professoressa Maria Chiara Carrozza, ordinaria di Bioingegneria Industriale alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e già ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è la nuova presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), incarico che ricoprirà per i prossimi quattro anni. Nominata dalla ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, Carrozza è la prima donna nella storia nel ruolo di presidente del principale ente di ricerca italiano. Donne e STEM sono un binomio di successo, una scienziata di alto profilo e notevole competenza, nuova role model per le ragazze che sognano un futuro nella scienza.
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Una scienziata di alto profilo per guidare il più importante ente di ricerca italiano
Laurea in Fisica e dottorato in ingegneria, Carrozza, si spiega in una nota del Cnr, “dirige e conduce ricerche nei settori della biorobotica, della biomeccatronica, della neuro-ingegneria della riabilitazione”. È stata la più giovane rettrice italiana, occupando questa posizione nel 2007 della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Maria Chiara Carrozza è una delle più conosciute accademiche del nostro Paese a livello internazionale. Autrice di numerose pubblicazioni e brevetti, responsabile di progetti europei, cofondatrice di spinoff accademici, presidente di società scientifiche e di panel di esperti. Ha insegnato e condotto ricerche in centri e università in Italia, Europa, Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud, Cina. È stata Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (2013-2014) e parlamentare della Repubblica.
“Sono felice ed emozionata per la nomina a presidente del Cnr. Ringrazio la ministra Messa e il Comitato di Selezione per la fiducia riposta nella mia persona” ha detto. “Essere la prima donna alla guida del più importante e grande centro di ricerca del Paese è una sfida e una responsabilità senza precedenti. Ma anche un cambio di passo e di prospettiva“. “Confido sull’aiuto e sulla collaborazione di tutte le ricercatrici e ricercatori dell’ente, sulle loro preziose indiscusse competenze e sul loro entusiasmo”, ha detto ancora Carrozza. “Insieme dobbiamo riportare al centro dell’attenzione sociale, economica e politica la ricerca, unico volano per la ricostruzione del Paese e il futuro dei giovani”.
ha dichiarato Carrozza.
Valore D si congratula per questo importante traguardo per le donne nelle STEM e le augura buon lavoro! Un’ottima notizia in un Paese come l’Italia in cui il gender gap nelle STEM è ancora forte, tanto che la percentuale di donne che frequenta corsi di laurea scientifici è pari a circa il 37%, uno squilibrio evidente ma che nulla ha a che vedere con le capacità o le propensioni di maschi e femmine. Proprio su questo snodo opera Valore D con il progetto InspirinGirls, realizzato in Italia in partnership con ENI, Intesa Sanpaolo e Snam.
Un progetto internazionale (coinvolge oltre 20 Paesi) che porta nelle scuole medie storie di donne raccontate dalle protagoniste per incoraggiare le ragazze a seguire le proprie aspirazioni professionali, libere da condizionamenti e stereotipi di genere, per realizzare il loro potenziale. Ogni incontro con una role model contribuisce al cambiamento culturale aiutando le bambine e le ragazze a sviluppare tutti i talenti e competenze indispensabili per costruirsi il futuro che sognano. Il progetto InspirinGirls dal 2017 e ad oggi le role model hanno incontrato oltre 30.000 studenti e studentesse in tutto il Paese.
Per saperne di più visita il sito di InspirinGirls