Elena Bonetti, 43 anni, la nuova ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia nel secondo governo Conte, propone un deciso cambio di rotta rispetto al passato. Intervistata da L’Avvenire, dichiara gli impegni che il governo e il suo dicastero prenderanno per favorire coesione sociale e delle famiglie.
Asili nido gratuiti
Per quanto riguarda gli asili nido gratuiti, tema esplicitato più volte come prioritario nel programma del governo, la neo ministra dichiara “È un primo passo di diritto all’educazione e allo stesso tempo un sostegno alla cura dei figli e di promozione di equità sociale. Sostenere le famiglie nell’accesso al nido significa eliminare quelle potenziali disuguaglianze sociali che rischiano di creare divari non più risanabili.
Ha introdotto la possibilità che venga attivato anche un ulteriore strumento, l’assegno unico mensile: “L’assegno unico mensile sarà invece uno strumento economico che accompagnerà tutto il cammino di crescita dei figli. Saranno parte di una strategia complessiva di politiche pro-famiglie in un quadro integrato di interventi. Vogliamo valorizzare l’esperienza della genitorialità con un aiuto reale ai nuclei familiari specialmente quelli più fragili”.

Non ultimo, ha dichiarato la necessità di contribuire a implementare politiche che favoriscano l’esperienza lavorativa per le donne: “Affronteremo il tema del lavoro femminile e della conciliazione tra vita lavorativa e familiare. Non si tratta solo di sanare un gap di retribuzione salariale oraria, ma di favorire l’occupazione delle donne, il cui valore sociale è riconosciuto come essenziale per attivare processi di crescita per il Paese”
Sì al congedo parentale per i padri
Intervenuta a Radio 24, Bonetti ha parlato anche di natalità ed empowerment femminile. Per uscire dalla stagnazione demografica propone devono essere attivati percorsi che favoriscano la natalità e l’integrazione dei bambini e dei giovani nel mondo collettivo. Un modo? “Sì al congedo parentale per i padri, produce valore sociale”. E aggiunge “non significa che le donne possano permettersi di dedicare maggior tempo al lavoro, ma “riconoscere che il ruolo di un padre è fondamentale sia nei confronti della cura del figlio che nella relazione di coppia”.
Sempre nella diretta radiofonica, Bonetti ha parlato di empowerment femminile, che “in Italia deve essere attivato perché dove all’uomo viene riconosciuto un ruolo di alleanza educativa rispetto alla donna, allora si libera anche la donna rispetto a quella visione relegata in certi contesti che poi non le dà modo di insistere maggiormente nel mondo del lavoro”.